La Galleria La Nuvola di Via Margutta è lieta di ospitare in esclusiva, Venerdì 14 Giugno 2024 alle ore 18, la prima mostra personale di Reinhard Pfingst (Brühl, 1961), dal titolo Metamorfosi Marmoree, a cura di Alice Falsaperla e con i testi critici di Anna Imponente e di Eva Bellini.
L’autore tedesco elabora, all’interno del contesto artistico contemporaneo, un nuovo concetto di complessità formale e di contemplazione ideale, attraverso un materiale nobile quale è il marmo. Le sculture di Pfingst assumono sembianze dalla liricità propria e dall’appartenenza
musicale. L’artista tenta di restituire al pubblico molteplici “forme d’armonia”, attraverso creazioni sinuose e utopiche, inducendolo allo stupore e alla meditazione, come in un “giardino giapponese” che narra le antiche origini dell’autore. «Dal travertino romano, al marmo bianco
o arabescato di Carrara, la produzione scultorea di Pfingst prevede una crasi innovativa tra storicità, conferita dall’antichità del supporto adoperato, e contemporaneità, affidata alla potenza dell’astrazione».
“Si tratta di conformazioni pure, carnose o filiformi, lontane da qualsiasi soggettività o figurazione, se non per evocazioni suggerite dal titolo”, approfondisce Alice Falsaperla nel testo critico dedicato. L’evento, patrocinato dal Comune di Roma Capitale e da Energies for Visual Art (EVA), in collaborazione con lo studio M’Arte Scultura, possiede molteplici rilievi: dal punto di vista urbano, si compie la riscoperta di una nuova realtà artistica e progettuale all’interno della Città. Se oggi il ritmo della modernità si fonda sulla velocità, la produzione dell’autore propone una condizione di quiete estetica e mentale. L’autore si serve del marmo anche per ricreare luoghi dedicati, adatti a un’azione immersiva da parte del fruitore, attraverso un’esperienza di grazia e ricercatezza, nella stabilità con cui si manifesta. Si tratta del tentativo di inscenare un “punto poetico”, concetto ideato dallo stesso Pfingst, finalizzato alla creazione di spazi ideali in cui riflettersi, “ad imitare un’ombra oltre la polvere, / un fiore che perpetua il suo silenzio”. (Andrea Orlandi)
A questo si aggiunge una multidisciplinarietà d’insieme, suggerita dalla collaborazione dello spazio storico di Via Margutta col brand italiano Fili Pari, l’innovativa startup “Fashion-Tech” che realizza soluzioni tessili sostenibili a partire dalla polvere di marmo, ponendosi qui in un
dialogo tra tridimensioni e chiaroscuri, in un nuovo utilizzo di materia e luce, indossato da modelle per l’occasione. La cura illuminotecnica della mostra è affidata allo studio Luci Ombre, un team di architetti, designer, progettisti e tecnici che fanno dell’illuminazione la propria fonte
di ispirazione.
Dal punto di vista culturale, l’esposizione offre la possibilità di ammirare, per la prima volta in una galleria d’arte, la produzione dell’artista tedesco, recentemente premiato dalla Food and Agricolture Organization of the Unite Nations (FAO). Alla base dell’esposizione, vi è un’indagine volta a presentare la produzione dello scultore, dalla progettazione su carta all’opera d’arte compiuta nel marmo.