La Galleria La Nuvola ospita la mostra collettiva L’impresa e l’Opera, con creazioni dedicate dagli artisti dello Spazio Ombrelloni di San Lorenzo, invitati, per la prima volta a Via Margutta, per aderire a un concept comune ispirato ai temi tratteggiati dal film-capolavoro di Werner Herzog, Fitzcarraldo (1982).
L’eroe intende costruire un Teatro dell’Opera nel mezzo della foresta amazzonica, nel luogo soprannominato dagli Indios “Cayahari Yacu”, ossia “la terra in cui Dio non portò a termine la creazione”. Fitzcarraldo, contaminato da una crescente “febbre di perfezione” come tormento da estirpare, piega gli eventi alla propria immaginazione, fino a valicare un’altura con una nave e, mentre sta per riuscire nell’impresa, sull’orlo di una vita nuova, inizia a naufragare.
La foresta è, forse, il luogo in cui tendere alla parte migliore di sé, lungo la visione etnologica di residui mnestici e richiami mitici, che si frammentano lungo l’esposizione narrativa. Aleggiano qui i temi dell’arte come distillato umano in rapporto con la natura, e come esotismo che supera il senso di destinazione e la società civile; l’estrema volontà del singolo; la potenza onirica dell’ideale. Gli artisti invitati propongono il proprio gesto interpretativo, in una prospettiva contemporanea di temi antichi.
“Ho suggerito d’indirizzare uno sguardo a Fitzcarraldo, intravedendo un punto di contatto tra le produzioni degli autori in mostra e l’eroe surreale e inquieto, visionario e alienato, vincente e sconfitto, solo e seguito, consapevole e delirante, elegantemente vestito di un completo bianco sporcato dalla sua impresa. Esiste, forse, un sottile filo comune tra questo eroe e molti artisti di ogni tempo.”
Fotografia di Domenico Flora