Giovedì 24 novembre alle ore 18.30, presso la Galleria La Nuvola di Fabio Falsaperla, verrà inaugurata la mostra Franco Angeli, Dalle ricerche informali ai souvenir, a cura di Andrea Tugnoli.
L’evento prevede l’esposizione di circa venti opere, dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, tra carte, oli e tecniche miste, fino a giungere al primo esperimento video realizzato dall’artista negli anni Ottanta, dal titolo Souvenir. L’incontro determinante con la pittura – spiega Andrea Tugnoli – derivò ad Angeli dall’impressione che suscitò in lui il bombardamento di San Lorenzo, a cui assistette in prima persona.
Da questa esperienza nascono le sue prime opere dalla gestualità strettamente informale, condivisa in gioventù con gli artisti della Scuola di Piazza del Popolo tra cui Mario Schifano, Tano Festa e Giosetta Fioroni. Angeli comincia ad utilizzare garze velate, che si rifanno chiaramente alle bende dei feriti registrati nella sua memoria in quella terribile giornata.
Una dolorosa connotazione che marca molte sue opere e che ricorda da vicino i Sacchi di Alberto Burri.
Attraverso le garze, le immagini si presentano velatamente “tra il dire e il non dire” mediante il gesto dell’artista che comunica allo spettatore le sue emozioni trasferite sulla tela. Lacerazione, eseguita nel 1958, esposta in mostra, ne è un esempio. L’opera, realizzata con tecnica mista su carta, è vicina alle ricerche di Burri anche per l’uso che fa Angeli dei colori scuri e della materia, adottata per suggerire la bellezza della pittura e svuotata di significato al fine di elevarla ad un’altra simbologia. Le garze, che lui stesso definiva come un velo con cui filtrare i simboli, continueranno a “schermare” anche i suoi quadri seguenti, dalle Lupe ai Dollari.
Negli anni successivi, stimolato dalla civiltà dei consumi, Franco Angeli realizza una serie di lavori pittorici che possono essere intesi come un blob di simboli. È proprio in questa ottica che nascono le opere esposte in mostra ispirate alla pubblicità, alla televisione, al teatro, fino a giungere ai famosi Souvenir. Angeli colleziona bramosamente “buone cose di pessimo gusto” come lupe romane, aquile statunitensi, i simboli antichi e moderni del potere, dalla falce e martello al dollaro, avvicinando l’idealismo politico alle masse. L’artista rappresenta così i simboli più che riprodurre i facili oggetti di consumo, portandoli dalla strada al linguaggio aulico dell’arte pur mantenendo il loro impegno politico.
Chiude il percorso espositivo della mostra la proiezione del video Souvenir, realizzato da Angeli nel 1984. Sono immagini di opere dell’artista ritoccate con la computer grafica, mettendone in risalto i simboli “pop”: dall’aquila alla lupa. Nell’immagine finale compare l’opera Souvenir, una tela rappresentate le sagome dei manifestanti che tengono in mano delle bandiere rosse. In occasione della mostra verrà presentato il catalogo a cura di Andrea Tugnoli.